義, Gi

義, Gi

Le persone oneste sono dirette, genuine e si godono quella felicità profonda che può nascere solo dalla coerenza tra pensieri e azioni. In loro non c’è nulla di impostato, solo pensieri chiari e un cuore limpido in cui la verità ha sempre in mano le redini della situazione e in cui l’umiltà è il vento che gonfia e spinge le vele della coscienza.  

Le persone oneste sono più felici perché hanno igienizzato molti di quegli abissi personali in cui prima regnava l’indecisione, accompagnata da quella paura feroce che le rendeva schiave delle mezze verità o della menzogna. Sono persone che hanno imparato anche ad essere critiche con se stesse, che tollerano i loro difetti senza auto-castigarsi, che ascoltano quel comandante interiore che le spinge a migliorarsi ogni giorno un po’ di più.

Nessuno può essere onesto con il vicino di casa se non lo è prima con se stesso. Nessuno può indicare la pagliuzza nell’occhio dell’altro senza aver prima spazzato in casa propria. Tutto questo spiega perché, proprio come dimostrano gli studi, le persone che praticano l’onestà godono di migliore salute e provano un sentimento di felicità e benessere più puro. Il segreto, senz’altro, risiede in questo esercizio di autoconoscenza.

Essere onesti con noi stessi implica molte volte seguire quel guerriero spirituale che ci rivela qual è il nostro stato al momento presente. Ci rivela i nostri punti deboli e le nostre zone vulnerabili, i nostri punti più bui, ma allo stesso tempo ci guida per curarci e permetterci di avere un’immagine più forte e completa di noi stessi. Così continueremo a camminare seguendo la via della verità, ma anche dell’umiltà.


Il fiore dell’onestà”

Quando l'imperatore morì, il giovane principe si preparò con un pò di apprensione a prenderne il suo posto. Il saggio ed anziano  consigliere gli disse: "Hai bisogno di un aiuto. Prima di salire sul trono scegli la futura imperatrice, ma fà attenzione: deve essere una fanciulla di cui puoi fidarti ciecamente. Invita tutte le fanciulle che desiderano diventare imperatrice, ti spiegherò io come trovare la più degna." La più giovane delle sguattere della cucina reale, segretamente innamorata del principe ,decise di partecipare. "So che non verrò  mai scelta, tuttavia è la mia unica opportunità di stare accanto al principe, almeno per pochi istanti, e già questo mi rende felice", pensava. La sera dell'udienza, c'erano tutte le più belle fanciulle della regione, con gli abiti più sfarzosi, i gioielli più ricchi. Circondato dalla corte, il principe annunciò i termini della competizione: "Darò un seme a ciascuna di voi. Colei che mi porterà il fiore più bello ,entro sei mesi, sarà la futura imperatrice". Quando venne il suo turno, la fanciulla prese il seme, un minuscolo granello scuro, e lo portò a casa avvolto in un fazzoletto. Lo interrò con cura in un vaso pieno di ottima terra soffice. Non era particolarmente portata, ma riservava alla sua piccola coltivazione un'enorme pazienza e un'infinita tenerezza. Ogni mattina spiava con ansia la terra scura, in cui sperava di veder spuntar lo sperato germoglio. I  sei mesi trascorsero, ma nel suo vaso non sbocciò nulla. Arrivò il giorno dell'udienza. Quando raggiunse il palazzo, con il suo vasetto pieno solo di terra e senza pianta, la fanciulla vide che tutte le altre pretendenti avevano ottenuto ottimi risultati. Il principe entrò ed osservò ogni ragazza, con grande meticolosità ed attenzione. Passò davanti ad ognuna. I fiori erano davvero splendidi. Guardò anche la sguattera ,che non osava alzare gli occhi e quasi nascondeva il suo vasetto mestamente vuoto. Dopo averle esaminate tutte, il principe si fermò al centro della sala ed annunciò il risultato della gara. "La nuova imperatrice, mia sposa, è questa fanciulla" Quasi si sentiva, nel silenzio profondo, il battito all'unisono di tutti i cuori. Senza esitazione, il principe prese per mano la giovane sguattera. Poi chiarì la ragione di quella scelta. "Questa fanciulla è stata l'unica ad aver coltivato il fiore che l'ha resa degna di diventare un'imperatrice; il fiore dell'onestà. Tutti i semi che vi ho consegnato erano solo granelli di legno dipinto, e da essi non sarebbe mai potuto nascere nulla! "

Essere onesti è uno “stile di vita” che presuppone coraggio e forza, anche perché spesso non c’è nè riconoscenza nè ricompensa… (fonte web)


La palizzata


C’era una volta un ragazzo con un pessimo carattere. Suo padre gli dà un sacchetto pieno di chiodi e gli dice di piantarne uno nella palizzata del giardino ogni volta che perde la pazienza e/o che bisticcia con qualcuno. Il primo giorno ne pianta 37 nella palizzata del giardino.
Le settimane seguenti, impara a controllarsi e i numeri dei chiodi piantati nella palizzata diminuisce di giorno in giorno: scopre che è più facile imparare a controllarsi che piantare i chiodi. Finalmente, arriva il giorno in cui il ragazzo non pianta nessun chiodo nella palizzata.
Allora va dal padre e gli dice che oggi non ha avuto bisogno di piantare nessun chiodo. Suo padre allora gli dice di levare un chiodo dalla palizzata per ogni giorno che riesce a non perdere la pazienza.
I giorni passano e finalmente il ragazzo può dire al padre che ha levato tutti i chiodi dalla palizzata. Il padre conduce il figlio davanti alla palizzata e gli dice:
« Figliolo, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi hai lasciato nella palizzata » Non sarà mai come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici delle cose cattive,
gli lasci delle ferite come queste.                                                                                            

Puoi infilzare un uomo con un coltello, e poi toglierlo,
ma lascerai sempre una ferita.
Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà.
Una ferita verbale fà altrettanto male di una fisica.

(Fonte internet)

I due vasi


Un’anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all’estremità di un palo che lei portava sulle spalle. Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro era perfetto, ed era sempre pieno d’acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto. Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d’acqua. Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati. Ma il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto. Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: “Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa”. La vecchia sorrise: ” Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi. Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa”. Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto. Ma sono la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante. Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c’è di buono in lui. (Internet)

Ponte o steccato?

Questa è la storia di due fratelli che vissero insieme d’amore e d’accordo per molti anni.
Vivevano in cascine separate, ma un giorno…scoppiò una lite e questo fu il primo problema serio che sorse dopo 40 anni in cui avevano coltivato insieme la terra condividendo le macchine e gli attrezzi, scambiandosi i raccolti e i beni continuamente.
Cominciò con un piccolo malinteso e crebbe …
fino a che scoppiò un diverbio con uno scambio di parole amare a cui seguirono settimane di silenzio.
Una mattina qualcuno bussò alla porta di Luigi. Quando aprì si trovò davanti un uomo con gli utensili del falegname: Sto cercando un lavoro per qualche giorno”, disse il forestiero, forse qui ci può essere bisogno di qualche piccola riparazione nella fattoria e io potrei esserle utile per questo".
"Sì", disse il maggiore dei due fratelli, ho un lavoro per lei.
”Guardi là, dall’altra parte del fiume, in quella fattoria vive il mio vicino, beh! È il mio fratello minore.
La settimana scorsa c’era una splendida prateria tra noi, ma lui ha deviato il letto del fiume perchè ci separasse. Egli deve aver fatto questo per farmi andare su tutte le furie, ma io gliene farò una.
Vede quella catasta di pezzi di legno vicino al granaio? Ebbene voglio che costruisca uno steccato di due metri circa di altezza, non voglio vederlo mai più."
Il falegname rispose: ”Mi sembra di capire la situazione".
Il fratello maggiore aiutò il falegname a riunire tutto il materiale necessario e se ne andò fuori per tutta la giornata per fare le spese in paese.
Verso sera, quando il fattore ritornò, il falegname aveva appena finito il suo lavoro.
Il fattore rimase con gli occhi spalancati e con la bocca aperta.
Non c’era nessuno steccato di due metri. Invece c’era un ponte che univa le due fattorie sopra il fiume.
Era una autentica opera d’arte, molto fine, con corrimano e tutto.
In quel momento, il vicino, suo fratello minore, venne dalla sua fattoria e abbracciando il fratello maggiore gli disse:
”Sei un tipo veramente in gamba. Ma guarda! Hai costruito questo ponte meraviglioso dopo quello che io ti ho fatto e detto".
E cosí stavano facendo la pace i due fratelli, quando videro che il falegname prendeva i suoi arnesi.
"No, no, aspetta". "Rimani per alcuni giorni ancora, ho parecchi lavori per te", disse il fratello maggiore al falegname.
"Mi fermerei volentieri", rispose lui, ”ma ho parecchi ponti da costruire"........


(Fonte: Internet)

I partiti regalano 98 miliardi ... e io pago !

Perchè avete condonato 98 miliardi alle lobby delle slot machine? Domanda a bruciapelo agli esponenti del Pd e del Pdl, ospiti su La7, che viscidamente cercano invano di svincolare come serpi. Video assolutamente da vedere e condividere !!!

 ... e io pago !

  Fonte: http:\\siamolagente.altervista.org